Napoli storica: Origini, Culti, Legende
Dalle origini del suo nome, Napoli ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale nello scenario del Mar Mediterraneo. Neapolis, nuova città: fu così che la chiamarono i Greci, per segnare la nascita di una nuova colonia che, nel tempo, sarebbe diventata una dei poli commerciali del mondo. Passeggiando nella città antica, è ancora possibile notare quanto in alcune aree della città le mura greche siano visibili ed imponenti. Il golfo, da quel momento, ha cominciato ad essere il simbolo di uno scambio continuo di culture, idee, lingue: dal Medioevo al Rinascimento, i castelli della città furono sempre installati a ridosso del mare e quindi del porto. Gli esempi perfetti sono Castel dell’Ovo e Castel Nuovo – conosciuto ai più come “Maschio Angioino”: le loro torri, in forma di fortezza, servivano a proteggere la città dagli attacchi provenienti dalle navi. Dalla dominazione spagnola a quella francese, dai Borboni agli Angioini – e di nuovo ai Borboni – lungo i secoli, Napoli non ha mai smesso di essere una città viva: le diverse e numerose dominazioni hanno tutte lasciato tracce indelebili, assolutamente ancora visibili in giro per la città. Il periodo del Viceregno Spagnolo fu sicuramente quello che apportò le modifiche più sostanziali alla città e al suo assetto urbano e artistico: Napoli si ricoprì d’oro durante tutto il XVII secolo, e le correnti barocco e rococò cambiarono per sempre l’aspetto della città, talvolta sovrapponendosi anche alle correnti precedenti. Nel 1806 Napoli tornò sotto il dominio francese: con Napoleone, il Neoclassicismo approdò a Napoli, per essere poi adottato come stile di corte dagli ultimi regnanti Borboni (tornati sul trono dopo la Restaurazione). Ogni re a Napoli ebbe l’occasione di scegliere un proprio palazzo reale: all’interno della città, come nel caso di Castel Nuovo o del palazzo Reale in Piazza del Plebiscito; o anche più distanti dal centro della città, come il Palazzo Reale di Caserta. Nei secoli, Napoli è ancora la città dinamica di sempre, in continua modifica ed evoluzione, ma mantenendo sempre le tradizioni profonde come radici. Il mare unisce e divide però: il XX secolo è anche stato il periodo delle grandi migrazioni, che raggiunsero il livello più alto dopo la Seconda Guerra Mondiale. Molte persone decidevano di affrontare viaggi lunghi e rischiosi in cambio della speranza di una vita migliore.
Una storia così lunga lascia sempre numerosissime tracce dietro di sé: tra vittorie e sconfitte, i Napoletani restano il prodotto più autenticamente frutto della stratificazione culturale della città. Alcuni termini dialettali, alcune varianti dei prodotti tipici, alcuni aspetti della devozione privata e spirituale formano un perfetto insieme di tutte le culture diverse che hanno attraversato Napoli.