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Napoli e i maestri della Street Art

Da qualche anno a questa parte, Napoli è diventata lo scenario preferito di alcuni writer.
Scopriamoli insieme!

Jorit

Partiamo subito da uno street artist napoletano, Jorit Agoch.
Seppur molto giovane, la sua incredibile arte l’ha portato a lavorare in tutto il mondo. I suoi volti iperrealistici osservano e coinvolgono lo spettatore, esibendo fieramente anche i suoi tratti distintivi: due strisce rosse sulle guance, tipiche della “tribù umana” che l’artista tende a unire tramite la sua arte.
Oltre all’indiscussa bravura, anche su superfici molto ampie, la poesia di Jorit sta nel voler sempre trasmettere un profondissimo messaggio umano: denuncia sociale, vicinanza durante le difficoltà, diritti spesso negati, difesa dei più deboli.
È così che decide di esprimere la sua vera essenza: la caducità è la caratteristica principale della streetart, che nel suo caso però lancia messaggi eterni e profondissimi.

 

 

 

Banksy

Il suo nome non ha bisogno di presentazioni: tra messaggi sociali fortissimi, pieni di ironia ed amarezza, e il mistero intorno alla sua identità, il suo volto e il suo vero nome non sono mai stati svelati, Banksy ha rivoluzionato il modo di fare arte negli ultimi anni, diventando una pietra miliare dell’arte strettamente contemporanea.

Non tutti forse sapranno, però, che l’unica opera ancora visibile di Bansky è proprio… Qui, a Napoli!

L’artista scelse per ben due volte la nostra città per ospitare due sue opere: uno stencil, oggi purtroppo coperto e scomparso, prendeva ispirazione dalla scultura raffigurante la Beata Ludovica Albertoni, di Gian Lorenzo Bernini. In questo caso però, la Beata portava sul petto una lattina di coca-cola e la mano in una busta di patatine.

Ciò che ancora è pienamente visibile, è invece la Madonna con la Pistola, in Piazza Gerolomini, cuore del centro storico di Napoli: l’aureola circonda una pistola, che rapisce lo sguardo dello spettatore e della stessa Madonna. Alcuni privati hanno pensato di proteggerla con una teca, per preservarne l’integrità.

Napoli, città delle contraddizioni, sembra essere lo sfondo perfetto per dei messaggi così forti!

 

 

 

 

 

 

 

Roxy in the Box

Roxy dedica la sua formazione alle tecniche di arte figurativa. Il suo stile ricorda la Pop-Art, sia nella resa iconografica che nelle sue molteplici applicazioni: graffiti, stencil, fotografia, installazioni, fashion art.

La sua anima è pop, colorata, esuberante, ma sempre con un velo di poesia, impegno sociale e dolci contraddizioni.

Roxy è napoletana anche nella sua arte, ogni suo soggetto si riferisce alla nostra città, ai suoi dolori e alle sue vittorie.
Ma soprattutto, Roxy è una di noi: capita di incontrarla, d’improvviso, in uno dei stretti vicoli di Napoli, mettendo a punto uno dei suoi lavori, e nel frattempo scambiando chiacchiere e sorrisi con i passanti!

Solo chi conosce così a fondo l’anima napoletana riesce a colpire nel segno: la malinconia coperta dal rumore e dai colori, ma mai celata del tutto.

 

 

 

Blu

In foto vediamo questa grande opera che coinvolge parte della facciata di un edificio molto particolare: è infatti l’ex Ospedale Psichiatrico Militare di Napoli. L’opera di Blu ritorna proprio sulla natura di quest’edificio: un grande viso verde, la cui bocca spalancata è una delle finestre sbarrate, con la maglietta a strisce bianche e nere, tipica dei detenuti. E’ stato quello sicuramente un luogo di dolore ed angoscia, in parte trasmesso dall’espressione che Blu regala al protagonista del suo murales. Alle spalle, un volto rosso, che probabilmente raffigura la follia, che sembra proprio minacciare il “detenuto”.

E’ un messaggio molto forte, quasi di solidarietà verso coloro che troppo spesso restavano vittime di se stessi, prima di diventare carnefici.

Oggi, fortunatamente, l’OPG vive una nuova vita: è un centro di cultura ed accoglienza, gli spazi vengono messi a disposizione della comunità e dei meno fortunati. Sono stati lì creati ambulatori, spazi per feste e concerti, ludoteche per bambini.

Non tutto nasce per restare nel grigiore, e Blu e il suo lavoro sull’OPG ce lo ricordano ogni volta!

 

Bosoletti

Grande innovatore e sperimentatore, ha sorpreso il mondo intero con l’uso di una tecnica inedita: il murales in negativo, sicuramente unico nel suo genere.

Bosoletti ha scelto Napoli più volte: ha reso interi quartieri della nostra città grande tele per i suoi meravigliosi capolavori.

L’artista trae sicuramente ispirazione dalle caratteristiche umane e storiche dell’ambiente che sceglie, parafrasando il testo secondo la sua visione personale.

Osservare dal vivo un’opera di Bosoletti, in tutta la sua maestosità, è davvero un’esperienza unica ed indimenticabile!

 

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